CENACOLO DI STUDI DELLA CIVILTÀ CRISTIANA ATTILIO MORDINI

NELLA TRADIZIONE IL NOSTRO AVVENIRE!

-RIUNIONE DEL 11/12/2024 —-

Chiama il 3280165396 dalle ore 18, potrai partecipare alla riunione in video chiamata.

                                       

       Avvertiamo i nostri lettori, che il linguaggio semplice da noi usato non l’inganni, perché   sottintende significati più profondi di quel che sembra.

                               

                  Adveniat regnum tuum

“Mandate dall’alto o cieli la vostra rugiada e le nubi piovano il Giusto, si apra la terra e germogli il Salvatore.” Questa meravigliosa antifona è come un inno dell’Avvento, che crea un’emozione atta a “sentire” questo tempo. La rugiada rappresenta l’insieme delle profezie che hanno parlato del futuro Messia. La pioggia simboleggia la discesa dello Spirito Santo nel castissimo seno della Vergine Maria, infine il germoglio del Salvatore è la sua nascita. “ E il Verbo si fece carne”. Le antiche profezie ci mostrano il Messia quale condottiero che deve liberare il suo popolo dall’occupazione straniera e romana in particolare. Invece Gesù, l’aspettato dai profeti, ci dice “il mio regno non è di questo mondo”. Ciò non significa affatto che le sorti del mondo non lo interessino, tutt’altro, ha fondato la Sua Chiesa tenendo l’impero di Roma come baluardo contro il degrado della civiltà. In realtà il Messia è Re e Sacerdote. Infatti recita il salmo 109: “lo scettro della tua potenza stenderà il Signore da Sion: impera in mezzo ai tuoi nemici! Con te è la sovranità nel giorno della tua nascita nello splendore della santità.… Il Signore ha giurato né si pentirà! Tu sei sacerdote in eterno secondo l’ordine di Melchisedech” (Salmo 109). E dopo alcuni secoli, dopo il crollo dell’impero romano, e i tragici tempi che lo seguirono, la notte di Natale dell’anno 800, si realizza la volontà del Messia. Dopo aver fondato la sua Chiesa sulla roccia di Pietro, Papa Leone incorona Carlo “suo devotissimo figlio” Sacro Romano Imperatore. L’antifona con la quale abbiamo aperto questo scritto, ci porge il potente anelito dell’umanità precristiana nell’attesa del Salvatore. “Ma l’avvento non è soltanto memoria del passato e attesa colma di speranza nel compimento universale della salvezza. Vi è un altro adventus domini che si colloca fra i due: è la venuta del Cristo nel presente storico. Infatti egli viene ininterrottamente poiché “è colui che era, che è, che viene” ( Apoc. 1,8); è colui che è sempre presente fra i credenti: “dove sono due o tre riuniti nel mio nome io sono in mezzo a loro” (Mt18,20) e promette Gesù ai discepoli e ripeterà “ecco io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo””(Mt 28,20) A. Cattabiani, Calendario, Rusconi 1994, pag. 50. Compresa ovviamente la “venuta” con la Sua presenza reale in corpo, sangue, anima e divinità nella santissima Eucaristia.


Milizia del Santo Segno della Croce